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La mia esperienza con una coppia cuckold - Capitolo 37


di jojojos
28.12.2020    |    2.105    |    3 9.7
"Con le dita raccolsi il possibile dai sui capelli porgendogliele davanti alla bocca, senza il minimo indugio la ingoiò aspettando che avessi finito, che..."
Capitolo 37

Il resto della giornata trascorse senza particolari accadimenti, la serata la passammo con altre coppie conosciute in vacanza, la giovanissima moglie di uno dei due ragazzi di Roma che faceva parte della nostra squadra, era particolarmente bella; aveva 21 anni come me, biondissima e con i lunghissimi capelli perennemente raccolti nelle coda di cavallo alta che mi facevano sangue, occhi azzurri come il cielo, carnagione abbronzata, due tettine non molto grosse ma belle tonde e soprattutto un culo spettacolare. Giocava a pallavolo in una squadra di alto livello delle sue parti, l’equivalente della serie B del calcio, sovente ci eravamo incontrati mentre correvamo con Simona, era sempre sola in quanto il marito in vacanza non voleva allenarsi e si era unita a noi in alcune occasioni. Quella sera indossava un vestitino bianco che la fasciava in maniera spettacolare, era difficile staccarle gli occhi di dosso, inoltre aveva scelto di indossare come intimo un perizoma nero che spiccava in maniera particolare, si vedeva tantissimo e sembrava una cosa fatta apposta per attirare l’attenzione, in un paio di occasioni i nostri sguardi si erano incrociati e non avevo nascosto il mio apprezzamento nei suoi confronti, alzando ed abbassando gli occhi per farle capire che mi piaceva molto quello che vedevo, come risposta avevo ricevuto sorrisi che avevano solleticato la mia fantasia. Aspettando che mi guardasse mi avvicinai a Simona baciandola con passione e toccandole il sedere, quando alzai lo sguardo mi stata osservando, sorrise ed alzò il bicchiere come a brindare, avevo una gran voglia di scoparla ed il sangue mi ribolliva nelle vene. Simona aveva notato tutto, non le sfuggiva niente d’altronde, si avvicinò sussurrandomi all’orecchio:
- “Ti piace Marzia vero?”;
- “Molto, sei per caso gelosa?”;
- “Certo che sono gelosa, anche perché credo che tu non le sia per niente indifferente…”.
Dicendomi quello la guardò e le sorrise alzando il bicchiere come aveva fatto prima con me, Marzia abbassò lo sguardo ed arrossì vistosamente, poi tornò a sussurrarmi:
- “Ti piacerebbe scopartela vero?”;
- “Direi una bugia se lo negassi…”;
- “Invitala a correre con noi domani mattina, chissà…”;
- “Ma come, hai appena detto che sei gelosa e mi incoraggi?”;
- “Lo sai che sono una pazza, con Marzia ci andrei anch’io a letto…”.
Mi aveva già accennato che condivideva la mia fantasia, una cosa che mi aveva sempre eccitato, farlo con due ragazze così sarebbe stato il massimo. Ormai dopo aver sperimentato il sesso con Simona le mie fantasie sessuali erano in costante fermento, decisi di provare a sondare il terreno, anche se la mia speranza era ridotta ad un lumicino, troppo difficile sperare in qualcosa di concreto. Mi avvicinai entrando nei loro discorsi, chiesi a Marzia se la mattina successiva si sarebbe svegliata per correre, al suo riscontro positivo la invitai ad unirsi a noi, accettò volentieri, sapevo che odiava farlo da sola, l’appuntamento era per le 7, a quell’ora si respirava ancora e calcolando un’oretta di allenamento si finiva ad un orario decente. La serata terminò verso le 2, il mattino successivo sarebbe stata una levataccia ma ci potevamo poi rilassare in spiaggia. Quando rientrammo Simona era eccitata dall’idea di noi tre a letto tutti insieme, appena entrati in camera mi baciò e si buttò sul letto cominciando a farmi un pompino, intanto parlava di cosa le sarebbe piaciuto fare con Marzia.
- “Immagina che io e lei ti precediamo in camera, cominceremmo a baciarci e quando tu entrerai ci troverai a letto mentre ce la lecchiamo e masturbiamo a vicenda con i miei giocattolini (i vibratori che portava sempre con se). All’inizio ti ignoreremmo e tu sarai costretto a guardarci con il cazzo che ti scoppia nei jeans, mi sembra già di vedere il tuo solito ed evidente rigonfiamento di quando ti viene duro…ce la faresti a tenerlo nei pantaloni?”.
Mentre raccontava me lo succhiava sorridendo, ero eccitato come una bestia, sentire una ragazza raccontare una tua fantasia sessuale nei minimi particolari mentre te lo succhia è una situazione nella quale è difficile mantenere il controllo.
- “Difficile tenerlo dentro, me lo tirerei fuori cominciando a segarmi”;
- “Siiii, lei lo vedrebbe restandone irrimediabilmente attirata, mi prenderebbe per mano e gattonando arriveremmo entrambe in ginocchio ai tuoi piedi…”;
- “Spettacolo!”;
- “Entrambe cominceremmo a leccarti i piedi, le gambe, arriveremmo al tuo cazzo duro come il marmo, una ti leccherebbe le palle ed il buco del culo mentre l’altra si dedicherebbe alla cappella, poi entrambe leccheremmo l’asta, intanto ci baceremmo, le nostre lingue si contorcerebbero alternandoci al tuo cazzo…”;
- “Mi stai facendo morire...”;
- “Sei un porco, dopo avertelo succhiato a lungo ci metteremmo tutti e tre nel letto, tu seduto con la schiena appoggiata alla testata del letto e noi due di nuovo a succhiartelo, ci spingeresti la testa fino a strozzarci con il cazzo come ti piace fare, Marzia secondo me fa dei pompini spettacolari, ha delle labbra sensualissime…”;
- “Credo di si, deve essere molto abile con quella bocca, non penso sia come te però…”;
- “Grazie, me lo hanno detto in molti che sono molto brava con la bocca...comunque dopo averci strozzato a turno con il tuo cazzo vorresti scoparti prima lei, la faresti mettere a pecorina, io mi metterei coricata sotto di lei leccandole il clitoride mentre tu la scopi, ogni tanto lo tireresti fuori dalla sua figa grondante per fartelo asciugare con la mia lingua…”;
- “Se continui così stasera non riuscirò a scoparti, ti sborrerò in bocca prima...”;
- “Ti eccita la storia vero porco? Nel frattempo mi leccherebbe la figa, gronderei anch’io umori come una fontana, avrebbe il primo orgasmo schizzandomi la faccia di umori, poi toccherebbe a me, scambiandoci posizione mi scoperesti ed anch’io avrei il primo orgasmo lavandole il viso...”;
- “Mi stai dipingendo come un gran scopatore...”;
- “Ma tu sei un gran scopatore tesoro...”;
- “Ti ringrazio ma riesco a malapena a soddisfare te, non durerei tanto con due ragazze come voi.”;
- “Non ci sarebbe problema, ti tornerebbe duro in due secondi tra le nostre bocche…comunque dopo aver fatto avere l’orgasmo anche a me vorresti il suo culo, è fantastico quello di Marzia, ma secondo me non lo prende volentieri. La faresti rimettere a pecorina e glielo punteresti, ti direbbe che dietro non lo vuole ma tu le ordineresti di stare zitta e mi diresti di prepararglielo, glielo leccherei per bene allargandoglielo con le dita, poi la penetreresti con dolcezza, sentirebbe dolore, parecchio all’inizio ma la bacerei consolandola, piano piano il tuo cazzo le comincerebbe a piacere ed il dolore si trasformerebbe in un godimento a lei sconosciuto fino a quel momento, ma del quale non vorrebbe più farne a meno. I suoi lamenti diventerebbero gemiti di piacere, le terrei le chiappe aperte per facilitare la penetrazione, sempre più profonda e veloce, proverebbe il suo secondo orgasmo schizzando sulle lenzuola come una cagna, ti svuoteresti le palle dentro al suo culo, quando sentirà lo sperma lavarle l’intestino impazzirebbe di piacere come capita a me e ti ringrazierebbe…”;
- “Sarebbe davvero bello, però sai che sono un porco e la farei mettere con il buco del culo grondante sperma davanti alla tua bocca, cosa faresti?”;
- “Mmmm non ne perderei una goccia, leccherei il suo buco del culo devastato dal tuo cazzo ingoiandola tutta, infilerei la lingua dentro per raccoglierla meglio mentre lei spingerebbe per farla uscire, che buona che deve essere bevuta da un culo appena scopato a sangue...”.
Non riuscii più a resistere e scoppiai di colpo, la sorpresi perché in quel momento stava parlando e me lo stava segando, schizzai sul suo viso, sui capelli e sulla mia pancia, spalancò la bocca sorpresa, alcuni schizzi le erano entrati negli occhi.
- “Che bastardo che sei, l’hai fatto apposta vero?”;
- “Scusa, pensavo te ne fossi accorta che stavo venendo...”;
- “L’hai sprecata, adesso mi toccherà leccarti tutto…”.
Si passò le dita sugli occhi per poi succhiarsele, preoccupandosi infine di leccarmi la pancia e spostandosi in bocca quella sul viso usando il mio cazzo, sorrideva soddisfatta come se l’avessi appena scopata.
- “Cazzo Simona sei la numero uno, non ti fermare...”;
- “Dillo forte che sono la numero uno, non l’hai mai conosciuta una donna come me tu!”;
- “Hai proprio ragione, credo che tu sia più unica che rara.”;
- “Lo so tesoro, adesso dovrò andare a farmi la doccia, mi hai sporcato tutti i capelli di sperma e quella andrà sprecata...”;
- “Non necessariamente...”.
Con le dita raccolsi il possibile dai sui capelli porgendogliele davanti alla bocca, senza il minimo indugio la ingoiò aspettando che avessi finito, che spettacolo vederglielo fare.
Dopo esserci fatti la doccia ci addormentammo abbracciati uno all’altra, sinceramente mi sarei aspettato che volesse scopare ma evidentemente le era bastato far godere me quella sera. Ci svegliammo alle 6,30 preparandoci per la corsa, disse che avrei dovuto seguirla nei suoi discorsi, voleva capire se in Marzia poteva trovare terreno fertile per la sua nuova perversione.
Ci incontrammo nella piazza principale del villaggio con Marzia, era bellissima in tenuta ginnica; indossava come Simona dei pantaloncini elasticizzati aderenti senza intimo sotto, si vedeva in entrambe il taglio della figa, ed un top corto senza reggiseno, i loro corpi scolpiti erano uno spettacolo per gli occhi, la baciammo sulla guancia e cominciammo subito la corsetta. Era decisamente allenata ed il ritmo che impose notevole, fortunatamente riuscivo a stare al suo passo mentre Simona faceva decisamente più fatica, infatti dopo una ventina di minuti chiese di rallentare.
- “Ragazzi potete rallentare un po’, così tra poco scoppio!”.
Marzia le rispose:
- “Scusa Simona, sei così in forma che pensavo fosse il ritmo giusto.”;
- “Grazie del complimento, è solo che ieri sera siamo andati a dormire molto tardi e sono ancora un po’ in coma...”;
- “Quando ci siamo salutati non era così tardi.”;
- “Lo so tesoro ma io e Gianluca poi in camera abbiamo fatto molta ginnastica fino a notte fonda, non so se mi spiego...”.
Marzia arrossì vistosamente, sorrise e poi rispose:
- “Ti sei spiegata benissimo, beati voi allora...”;
- “Perché beati voi? Vorrai mica dirmi che ieri sera avete dormito subito? Sei una ragazza così bella che fai venire voglie strane pure a me, impossibile non voler fare tanto sesso con te...”.
Arrossì nuovamente restando in silenzio qualche secondo, sorrise nuovamente e poi replicò:
- “Ti ringrazio, sei molto gentile, anche tu sei una ragazza bellissima, probabilmente mio marito non la pensa come te, infatti si è addormentato mentre mi struccavo in bagno…”;
- “Incredibile, Gianluca invece non mi lascia fiato e non perde occasione per fare sesso...”;
- “Allora vedi che ho ragione di dire beati voi.”;
- “Gianluca è un generoso, scommetto che non avrebbe problemi ad occuparsi anche di te...”.
Marzia sorrise senza dire nulla per qualche minuto, restavo in disparte continuando a correre senza intervenire, Simona invece la guardava insistentemente con aria maliziosa, il suo silenzio era assordante, mi sarei aspettato un’immediata risposta negativa, magari offesa pure, una proposta così secca, senza girare troppo intorno al discorso, pensavo le provocasse una reazione piccata, invece stava in silenzio, si guardava intorno come se non avesse sentito nulla, Simona poco dopo disse:
- “Anch’io non avrei problemi comunque…”.
Si guardarono negli occhi intensamente, poi Marzia con un tono di voce molto serio le rispose:
- “Stai scherzando vero?”;
- “Io no ma tu non rispondi...”.
Marzia si girò verso di me con aria stupita, le sorrisi e replicò nuovamente con un tono di voce che era il presagio ad un’incazzatura, sembrava offesa stavolta:
- “Mi state prendendo per il culo spero...”
Era evidente che non aveva preso seriamente la proposta ed il dubbio che fosse reale la stava facendo incazzare, abilmente Simona si mise a ridere e rispose:
- “Ma certo che ti prendiamo per il culo ahhahahahaaaa ma secondo te stavo parlando sul serio?”;
- “Meno male, per un attimo mi ero preoccupata, pensavo foste due pervertiti ahhaaahhaaa.”.
Scherzammo per tutto il tempo della corsa e tornammo in camera dopo un’oretta, esausti dal ritmo sostenuto e delusi per il mancato approccio, Simona era particolarmente dispiaciuta.
- “Che peccato, per un attimo ho pensato che stesse seriamente valutando la proposta, Marzia sarebbe una di quelle ragazze con cui andrei volentieri a letto, meno male che sono riuscita a sistemare le cose, si stava incazzando di brutto.”;
- “Le tue fantasie prima o poi ci faranno avere problemi con qualcuno, prima Clara, adesso lei, stai tirando troppo la corda.”;
- “Hai ragione, devo riflettere prima di buttarmi, solo che a volte faccio fatica a contenere le mie fantasie, però voglio provare un’esperienza a tre, sia con una donna che con un secondo uomo, il problema è che non desidero altri uomini al di fuori di te, l’unico con cui potrei farlo è Paolo ma non ci riesce quel coglione!”;
- “Ma ti senti come parli? Sei proprio malata...”;
- “Certo che si, lo sai come sono fatta, che ne dici se paghiamo una professionista per venire a letto con noi?”;
- “Lo sai come la penso sul sesso mercenario, non sono mai andato con una prostituta e mai ci andrò, lo ritengo uno schifo pagare qualcuno per fare sesso.”;
- “Lo so scusa solo che sono eccitata, pensare di andare a letto con Marzia mi ha fatto ribollire il sangue nelle vene...”;
- “Dovrai accontentarti di me!”;
- “Non chiedo di meglio Gianluca, ti voglio, adesso!”.
Ci baciammo appassionatamente, eravamo entrambi sudatissimi, ci spogliammo buttando i vestiti dovunque e ci fiondammo sotto la doccia, mi spinse con forza contro la parete di cristallo inginocchiandosi a succhiarmi il cazzo con molta foga, non aprimmo nemmeno l’acqua, mi spompinò a lungo sgrillettandosi il clitoride e penetrandosi entrambi i buchi con estrema violenza, era fuori di se, eccitata come una pazza. Quando era così risultava inutile ricordarle che ero sporco e puzzolente, ormai sapevo che non le importava, a conferma della cosa mi leccò anche i piedi dicendo che il mio odore la mandava fuori di testa. Dopo averla lasciata sfogare a lungo si sollevò, la presi in braccio, strinse le gambe attorno alla mia vita e la penetrai cominciando a scoparla con molta forza, bastarono pochi minuti per farle avere un intenso orgasmo, se lo sfilò squirtando come una fontana, si buttò a terra succhiandomelo di nuovo, ringraziandomi per averla fatta godere così tanto, pochi minuti dopo sentimmo dei passi, si fermò con il mio cazzo ancora piantato in gola, era Paolo.
- “Scusate il disturbo, Clara è andata in camera sua, non pensavo di trovarvi già svegli…”.
Simona lo guardò e prima di ricominciare a succhiarmelo gli ordinò:
- “Vieni qui e leccami la figa, sono tutta bagnata!”.
Paolo non se lo fece ripetere due volte, si inginocchiò davanti alla doccia cominciando a leccarle figa e culo con molta eccitazione, Simona ansimava succhiandomelo e spingeva la testa del marito contro i suoi buchetti, poi disse:
- “Scopami Paolo, riempimi la figa del tuo sperma!”.
Spalancò gli occhi dallo stupore e mi guardò cercando approvazione, gli risposi:
- “Tu non la scoperai adesso amico mio, prima tocca a me, quando avrò finito di fare i miei comodi la potrai scopare anche te!”;
- “Certo certo, scusami…”.
Feci girare Simona con il viso verso Paolo a quattro zampe, mi piazzai dietro di lei e la inculai in profondità con molta forza, inarcò la schiena sollevando la testa, spalancò la bocca e fece uno scatto:
- “Cazzo che male, wow!!!”;
- “Così impari ad invitare lo scemo a scoparti senza chiedermi il permesso”;
- “Hai ragione scusa, fammi male allora, puniscimi, me lo merito!”.
La inculai con una violenza bestiale, usai tutta la forza per farle male, si lamentava per il dolore che le provocavo e si compiaceva nello stesso momento chiedendo di non fermarmi, intanto baciava il marito che era visibilmente eccitato dalla situazione, gli parlava:
- “Mi sta facendo male Paolo, tanto male, mi piace da impazzire, baciami!”.
La sbattevo così forte che facevano fatica a baciarsi, dopo qualche minuto lo sfilai dal suo culo e prendendola per i capelli la feci mettere sotto le mie palle, stavo venendo, mi segai davanti alla sua bocca aperta, ansiosa di ricevere il mio sperma, sborrai abbondantemente ricoprendole il viso ed i capelli, poi glielo feci ripulire per bene, aveva il volto provatissimo, intanto Paolo rimase inginocchiato davanti alla doccia stravolto dall’emozione con la testa leggermente all’interno, con un piede lo scalciai via, chiusi l’anta del box e cominciai a pisciare in faccia a Simona, la ingoiava il più possibile sorridendomi. Dopo aver finito le ordinai di lavarmi, lo fece con la solita perizia, poi chiusi il box doccia dietro di me e dissi ad entrambi che adesso potevano fare quello che volevano, avevo finito. Mi buttai sul letto in accappatoio e telefonai ai miei, era qualche giorno che non li sentivo, nel frattempo Paolo uscì anch’esso dal bagno dirigendosi verso la sua camera, chiacchierai a lungo prima con mio padre e poi con mia madre, mentre ero ancora al telefono arrivò Simona, completamente nuda e con i capelli avvolti a turbante in un asciugamano, gattonò sul letto e cominciò a succhiarmi il cazzo, quando finii di parlare le dissi:
- “Non ne hai avuto ancora abbastanza?”;
- “Non mi basta mai il tuo cazzo Gianluca, poi mi piace quando mi usi come prima, mi piace farmi trattare come una serva da te, mi piace provare dolore quando mi inculi così forte, perdo il controllo e vorrei che non ti fermassi mai…”;
- “Andiamo in spiaggia adesso vero?”;
- “Non vuoi usarmi di nuovo? Ti prego…”;
- “Stasera, non vorrai mica che mi crolli?”;
- “Come vuoi tu, sappi solo che adoro essere usata in quella maniera…”;
- “Lo so, non temere, stasera ti userò di nuovo.”.
Sorrise e si congedò con un bacio sulla cappella seguita da un broncio, voleva farmi capire che si sarebbe aspettata una replica, però ero davvero esausto, visti i precedenti volevo darmi una regolata.
Arrivammo in spiaggia che erano ormai le 11 passate, Clara e Paolo si erano riuniti e stavano giocando a racchettoni sul bagnasciuga, andammo subito a fare il bagno incontrando Marzia con suo marito, dopo quello che era successo la guardavo con occhi ancora più attenti, mi piaceva molto, giocammo nell’acqua bassa a pallavolo tutti e quattro insieme, non riuscivo a staccarle gli occhi di dosso. Passammo l’intera giornata insieme, quella sera organizzarono un grosso falò in spiaggia, eravamo molti, una trentina di persone più o meno, ad un certo punto eravamo tutti quanti ubriachi, alcuni si erano addormentati sulla spiaggia mentre alcune coppie erano imboscate ovunque a baciarsi ed a scopare, Simona era davvero molto ubriaca e si era assopita su un lettino, il marito di Marzia pure, mentre lei era sparita. Mi allontanai dal gruppo per pisciare, trovai un angolino, lo tirai fuori e mi svuotai per bene, la musica che proveniva dal falò si udiva abbastanza, ad un tratto sentii singhiozzare qualcuno tra gli arbusti, mi avvicinai e trovai Marzia in lacrime, la riconobbi a malapena, c’era poca luce, mi avvicinai e dissi:
- “Marzia, sei tu? Tutto bene?”.
Si asciugò gli occhi e rispose:
- “Cosa vuoi tu, lasciami in pace!”;
- “Ti chiedo scusa, non volevo disturbarti ma sentivo piangere qualcuno, ti ho riconosciuta e mi sono preoccupato, ti lascio sola, scusami di nuovo”.
Mi allontanai di pochi metri quando mi sentii tirare per un braccio.
- “Scusami Gianluca, sono stata una maleducata, tu non c’entri niente, sei solo stato gentile.”;
- “Non mi piace intromettermi nei fatti altrui Marzia, se vuoi stare sola lo capisco…”;
- “Il problema è che sono sempre sola, ti chiedo ancora scusa, sei così carino, lo so che eri solo preoccupato per me, mi passa subito tranquillo, ti va di farmi compagnia?”;
- “Certo che mi va.”.
Ci sedemmo vicini, continuò a singhiozzare per qualche minuto, restai zitto senza intervenire, ero abbastanza ubriaco e sinceramente non ero nel pieno possesso delle mie facoltà psicofisiche, rischiai quasi di addormentarmi finchè iniziò a parlare.
- “Sono ubriaca Gianluca, solo che in queste condizioni a volte riesco a riflettere meglio sulla mia situazione e mi deprimo, sicuramente non sei la persona più indicata per sentire i miei problemi, in fin dei conti ci conosciamo a malapena, solo che sei così carino…”;
- “Sono un ottimo ascoltatore Marzia, forse non ci conosciamo bene ma se vuoi sono qui…”.
Si avvicinò, mi prese le mani tra le sue e disse:
- “Sei così carino…”.
Mi baciò delicatamente sulle labbra aggiungendo:
- “Troppo carino…”;
- “Marzia, sei ubriaca e turbata, forse non è il caso…”;
- “Riccardo è un coglione e mi tradisce, il fatto di essere ubriaca mi rende solo più coraggiosa, so benissimo quello che sto facendo…”.
Allungò una mano sul mio cazzo, era durissimo, mi piaceva moltissimo ed il suo bacio mi aveva fatto eccitare parecchio.
- “Non sembra che tu sia indifferente mi sembra di intuire…”.
La abbracciai con forza facendola sedere sulle mie ginocchia, infilai la mano sotto il vestitino, spostai il perizoma che indossava e passai la mano sulla sua figa, era rasata completamente e grondava come una fontana, infilai due dita dentro cominciando a masturbarla, la sua lingua girava vorticosamente attorno alla mia ed ansimava come una pazza, si fece scendere la spallina mostrandomi le sue tettine piccole ma tonde e con i capezzoli inturgiditi, mi abbassai succhiandoglieli mentre mi accarezzava i capelli, avevo le dita grondanti dei suoi umori, le tirai fuori e le infilai nella sua bocca, le succhiava ingoiandoli di gusto, la penetrai nuovamente masturbandola con forza, ansimava come una pazza, disse che voleva il mio cazzo, in quel momento sentimmo la voce di Riccardo, il marito, la stava cercando:
- “Marzia, dove sei tesoro?”.
Saltò giù dalle mie gambe, si tirò su il vestitino ed esclamò sottovoce:
- “Cazzo sparisci!”.
Corsi verso l’interno ma eravamo al limite del muretto di cinta che separava la spiaggia dal resto del villaggio, mi accasciai nascondendomi il più possibile, per fortuna arrivava poca luce e non mi vide, Riccardo abbracciò Marzia e disse:
- “Marzia, che cazzo ci fai qui tutta sola?”;
- “Ho appena vomitato Ricky, sono ubriaca persa ahhahhhaaa.”;
- “Ma hai pianto, hai il viso bagnato?”.
Si asciugò gli occhi e rispose:
- “Si ho pianto e tu sai il perché!”;
- “Dai ancora con sta storia? Ti ho detto che non è successo niente con Sabrina, sono solo fantasie le tue, eravamo al mio addio al celibato e lei era nello stesso locale, non è successo niente, come te lo devo dire!”;
- “Ci sei andato a letto quella sera e tu lo sai, sei uno stronzo!”;
- “Marzia, non è vero niente, cosa devo fare per convincerti?”;
- “Quando arriviamo a casa voglio che sia lei a giurarmelo, voglio vedere i suoi occhi mentre lo giurano, è una puttana e tu sei uno stronzo!!”.
Marzia guardava spesso verso la mia posizione, la situazione stava diventando molto imbarazzante, ebbi il forte sospetto che fossi finito in mezzo alla lite tra di loro non proprio casualmente e che da un momento all’altro gli rivelasse quello che stava accadendo tra di noi pochi istanti prima. Mi coricai a terra strisciando come un serpente, cercando di allontanarmi senza fare troppo rumore ma mi resi però subito conto che non era possibile farlo senza farmi sentire, Marzia gli urlò contro:
- “Tu pensi che io possa avere delle difficoltà a trovare qualcuno che mi scopi? Posso avere chi voglio ed in qualsiasi momento! Lo dimostra il fatto che non ero sola, stavo con un altro e tu ci hai interrotti!”.
Ero finito nel suo tranello, mi aveva usato per far ingelosire il marito traditore e c’ero cascato come un pirla, fortunatamente Riccardo non le credette.
- “Marzia, sei così bella, non ho bisogno ne di Sabrina ne di nessun’altra, te lo giuro non è successo niente quella sera, la gente è cattiva e gelosa, voglio solo te!”;
- “Non ti credo, tu mi hai tradita ed io stavo facendo la stessa cosa in questo momento!”;
- “Basta Marzia, ti prego, basta!!!”.
La prese con forza baciandola, in un primo momento sembrava volesse resistergli, poi lo abbracciò anche lei e cominciarono a limonare con molta passione, si abbassò e gli tirò fuori il cazzo dai pantaloni cominciando a fargli un gran bel pompino, lui le accarezzava la testa e diceva:
- “Marzia, come sei brava, continua così ti prego, come potrei cercare un'altra quando ti amo e sei una gran succhiacazzi?”.
Marzia guardava verso di me, sapeva che ero nascosto li da qualche parte, si piantava in gola il cazzo di Riccardo con molta violenza, la visuale non era chiarissima ma sembrava davvero brava, mi stavo guardando un film porno a pochi metri dagli attori e lei lo faceva apposta davanti ai miei occhi, mi ero ficcato nell’ennesima situazione di merda, stavolta senza volerlo però. Dopo avergli succhiato il cazzo si alzò baciandolo nuovamente, intanto lo segava con forza, lui la prese, la girò di schiena, la fece piegare e la penetrò con decisione cominciando a scoparla come una cagna, la sbatteva forte e lei si dimenava prendendo le chiappe del culo del marito spingendolo con forza verso di se, durò poco, due-tre minuti al massimo, anche se sembravano infiniti vista la posizione scomodissima in cui mi trovavo e l’imbarazzo che provavo, venne dentro di lei tra i gemiti di entrambi, quando lo sfilò tornò a succhiarglielo mentre lui le diceva di amarla tantissimo e che tutto sarebbe andato bene. Pochi minuti dopo si allontanarono e finalmente anch’io tornai verso il falò per raggiungere gli altri. Quando arrivai loro erano andati via mentre Simona stava beatamente dormendo sul lettino, il vestitino era salito tantissimo ed essendo coricata su un fianco aveva il culo in bella vista, notai gli occhi imbarazzati degli altri quando arrivai, in parecchi lo stavano osservando con molto interesse, mi sedetti accanto a lei e la svegliai, mi abbracciò dicendomi che forse si era addormentata, stava male e voleva andare in camera, era davvero ubriaca persa, continuava a ridere come una matta dicendo che voleva scopare con me, la portai via con una mano sulla bocca per evitare che esagerasse. Quando arrivammo in camera la spogliai e la feci coricare a letto, era praticamente incosciente e si addormentò subito.
Mi ero ripreso abbastanza dalla sbornia ma non avevo sonno, andai fuori sul terrazzo, ripensavo alla situazione in cui mi trovavo, la storia con Simona mi stava logorando, non tanto fisicamente ma mentalmente; il sesso con lei era il massimo, su questo non c'era nessun dubbio, però sentimentalmente non ero più coinvolto, se fino a poco tempo prima ero convinto di essermi innamorato di lei ora la pensavo diversamente. Avevo capito che l’amore con lei non poteva esistere e inconsciamente l’avevo messo da parte, il sentimento che credevo di provare era un’illusione, così come la possibilità di costruire un futuro insieme, non sarebbe stato mai possibile, era troppo instabile e perversa, era facilmente prevedibile che prima o poi si fosse stufata di me, sarebbe bastata qualche mia indisponibilità alle sue fantasie per far si che cercasse altrove quello che non le davo. Voleva un figlio e glielo avevo negato, voleva fare sesso a tre con una puttana ed a me non stava bene, ero convinto che prima o poi avesse cercato altrove queste cose. In un angolo del mio cuore c'era sempre Roberta, pensavo spesso a lei, le avevo chiesto di non contattarmi durante le vacanze e stava mantenendo la parola data, per me era arrivata al punto di accettare il ruolo dell’amante, figura che ritenevo lontana dal suo modo di essere, non mi ero mai sentito sentimentalmente coinvolto in pieno con lei, nemmeno quando eravamo insieme, in quel momento, sarà per il residuo dell’alcool che avevo ancora in corpo, nel mio cervello ronzava la sua sagoma, il suo viso, la sua dolcezza. Mentre ero immerso nei miei pensieri sentii un rumore provenire dalla parte del terrazzo che si affacciava sul mare, mi recai da quella parte e trovai Paolo che stava fumando una sigaretta, non mi aveva sentito.
- “Hey ma da quando fumi?”;
- “Ciao Gianluca, non ti avevo sentito, non fumo in realtà, l’ho presa dalla borsa di Clara, ne vuoi una?”;
- “No grazie, odio il fumo, ma cosa ci fai qui fuori tutto solo?”;
- “Potrei farti la stessa domanda, stavo pensando, non ho sonno, come te credo…”;
- “Simona dorme, è ubriaca persa, io invece mi sono ripreso e mi è passato il sonno…”;
- “Scusa se mi permetto ma credo che stia logorando anche te vero?”;
- “Credo che hai centrato il bersaglio.”;
- “Ti capisco Gianluca, quella donna è come una schiacciasassi, sono nella tua stessa condizione da anni, adesso per esempio sono nuovamente confuso, non so se hai voglia di ascoltare i miei problemi però.”;
- “Parla, tanto il sonno mi è passato.”;
- “Certo è strano parlare di queste cose con l’amante di mia moglie, ma ormai c’è confidenza tra noi, credo di essermi innamorato di Clara. Sono consapevole che non ha senso ma non ci posso fare niente, mi raccomando però non dire niente a Simona, potrebbe uccidermi se lo sapesse…”;
- “Tranquillo, quello che mi dirai resterà tra noi.”;
- “Ti ringrazio, ho bisogno di parlarne con qualcuno. Capisco che ti sembrerà assurdo ma lei rappresenta la tranquillità, è una donna semplice, educata, sensibile, fisicamente è agli antipodi rispetto a Simona ma è bella dentro, mi fa star male averla coinvolta in questo gioco perverso, non se lo merita, ha avuto tanti dispiaceri nella vita. Credo che le dirò come stanno le cose…”;
- “Capisco Paolo, però rivelarle tutto credo che la distruggerebbe, hai visto come ha reagito quando ha avuto il sospetto che ci spiassi? Come credi che prenderebbe una cosa del genere? La faresti sbroccare amico, piuttosto tronca il rapporto per non ferirla oltremodo ma non farle affrontare una situazione del genere, credo che sarebbe troppo per lei, come hai giustamente detto prima è una persona semplice, psicologicamente non credo reggerebbe una botta così.”;
- “Dici? Forse hai ragione, però non voglio più prenderla in giro e costringerla a fare cose che non fanno parte del suo modo di essere, sapessi com’è piacevole parlare con lei, è una donna colta e profonda, sono confuso”;
- “Dammi ascolto, tronca il rapporto se non vuoi ferirla, mi trovo anch’io in una situazione simile con Roberta e sto riflettendo sul da farsi”;
- “La ami ancora vero?”;
- “In realtà credo di non averla mai amata veramente, solo adesso mi sto rendendo conto di provare per lei qualcosa di profondo, per questo motivo sono pensieroso, non so a chi delle due legarmi davvero. Roberta rappresenta la prospettiva di un rapporto vero e proprio, nonostante il padre ci ostacoli, con Simona non credo che ci sia futuro, si stuferà presto di me, adesso siamo pari, anche per me è strano confidarmi con il marito della mia amante…”;
- “E’ vero, però sono felice che sei tu il suo amante, sei un bravo ragazzo, con la testa sulle spalle ed una profondità notevole per la tua età, questa situazione ti farà crescere in fretta. Se posso dire la mia ti posso assicurare che Simona è presa di brutto da te, è instabile e volubile ma con te è diverso, le sei entrato dentro e sarebbe disposta davvero a tutto per tenerti vicino, non te lo dico per convincerti a scegliere lei ma per rassicurarti sui suoi sentimenti.”;
- “Mi fa sorridere parlare dei sentimenti di Simona, soprattutto con te.”;
- “E’ vero ma questa non è una situazione normale, comunque ti assicuro che si è presa una forte sbandata per te, non l’ho mai vista così coinvolta, credo che ti ami davvero Gianluca, sempre considerando il suo modo di amare, anche quello non è del tutto regolare, per te farebbe qualunque cosa credo.”;
- “Ci dovrò pensare seriamente, quando torniamo a casa devo già aver preso una decisione definitiva, adesso andiamo a dormire e rifletti anche tu su quello che ti ho detto.”;
- “Lo farò, buonanotte Gianluca.”.

Continua…
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